Time slips, il tempo scivola
Creare storie per esprimere creatività e stimolare l'immaginazione
Questo metodo aiuta le persone anziane a esprimere la propria creatività attraverso la costruzione di storie, totalmente inventate da loro stessi sulla base di input forniti dagli operatori,( quali ritagli adi articoli di giornali, letture, foto di paesaggi, di vita quotidiana, di se stessi ieri o oggi, canzoni)
Piuttosto che forzarle a ricordare, questo laboratorio le stimola a coltivare la propria immaginazione. Durante il processo creativo queste persone riaffermano la propria umanità attraverso le relazioni che stabiliscono con gli operatori, i familiari, gli amici.
L’obiettivo del programma è incoraggiare l’espressione creativa. Questo restituisce a queste persone la dignità e un ruolo sociale che spesso hanno perduto; contemporaneamente, offre a noi la possibilità di comprendere il loro mondo. L’espressione creativa è importante per tutti, ma ancora di più per le persone non più giovani, per le quali le altre possibilità di auto-espressione sono molto limitate.
Il laboratorio sarà uno spazio nei quali queste persone possono mettersi alla prova utilizzando le capacità comunicative (linguaggio, suoni e gesti) che ancora restano loro.
Poiché nel processo creativo non ci sono risposte univoche, inventare storie consente di partecipare, nonostante le difficoltà di memoria e il linguaggio frammentato, senza sentirsi giudicato.
Gli interventi di espressione creativa come sottolineano l’unicità delle persone rendendole quindi capaci di sentirsi incluse in un contesto, sostenute e valutate, questo perché la comunicazione avviene naturalmente, in un contesto collaborativo. I coordinatori o figure professionali che seguono le attività non correggono coloro che stanno raccontando le storie, ma invece forniscono, se necessario, più tempo, stimoli, per permettere ai partecipanti di rispondere alle immagini. Il loro ruolo è pertanto quello che da ora definiremo di “facilitatori”. Se vogliamo che i narratori possano imparare a fidarsi del proprio linguaggio e della propria capacità di comunicare, dobbiamo prendere sul serio ogni risposta.
Le risposte vengono incluse in un testo che si rilegge ai pazienti, per aiutarli a sviluppare ulteriormente la storia oppure per condurli alla conclusione. Le storie sono piene di fantasie poetiche che riflettono le loro paure, speranze, rimorsi, umori e sogni e ci concedono un’occasione di capire chi sono e di condividere il loro sguardo sul mondo.